Laureato in Relazioni Internazionali presso Alma Mater Studiorum di Bologna, Studente di Strategie di Comunicazione Politica presso Università di Firenze, fondatore del Prosperous Network. Nel tempo libero abuso di Spotify.

Il Sottosegretario agli Esteri Guglielmo Picchi ha concesso nei giorni scorsi un’intervista esclusiva al sito Bloomberg, in cui ha discusso della politica estera italiana secondo la visione della Lega di Matteo Salvini.

Picchi, ex forzista storico, Master in Business Administration presso la Bocconi, è stato eletto alle scorse elezioni per la Lega nelle circoscrizioni toscane di Massa, Lucca, Pistoia e Prato, è il consigliere personale di Matteo Salvini in ambito di politica estera e difesa, pertanto le sue dichiarazioni in merito hanno un peso politico internazionale rilevante.

Secondo Picchi “Salvini ha calcolato che, se i populisti europei andranno bene in Europa alle prossime elezioni e la Lega in Italia raggiungerà il traguardo del 30%, egli avrà l’influenza necessaria per piegare l’establishment europeo alla sua agenda.”

L’obiettivo elettorale leghista in questa primavera è di raddoppiare il risultato ottenuto a Marzo 2018 e gli ultimi sondaggi sembrano dare vigore a questo traguardo.

Media di sondaggi sulle intenzioni di voto elaborati da Prosperous Network

Sul piano economico Picchi rassicura che “Non lasceremo la moneta unica, l’euro, ma vogliamo rivedere i trattati, vogliamo nuove regole sui budget nazionali e i limiti sul deficit. [..] Se sei in recessione, devi necessariamente concedere un budget espansivo.”

Sul piano politico Picchi afferma che dopo le elezioni europee “esattamente come la Merkel è stata la guida dell’Europa per molti anni, Salvini sarà il nuovo punto di riferimento dell’UE.”

La visione leghista è quella di riuscire a guadagnare il ruolo di leader della scena populista internazionale, “tutti dovranno parlare con Matteo Salvini. La sua leadership non sarà più solamente italiana, ma anche, e soprattutto, Europea.”

Guglielmo Picchi a FOX Business

In un’intervista a FOX Business Picchi ha espresso il suo sostegno al Governo May e il processo di uscita del Regno Unito dall’Unione Europea: “Noi rispettiamo la volontà della gente, la gente ha votato per uscire e siamo d’accordo che dovrebbero lasciare”

Ma secondo Picchi il luogo naturale di Matteo Salvini è lo “stage globale”, non nazionale, o comunitario.

Ed è per questo che egli stesso è in viaggio negli USA da circa un mese (a proprie spese e senza l’approvazione delle Farnesina pur rimanendo nell’ambito delle sue deleghe) dove sta incontrando la politica americana repubblicana che conta.

Cena con Rudy Giuliani, avvocato personale di Trump. Incontro con David Tessler, uomo del Dipartimento di Stato con delega su Iran. Cena con i donatori dei Repubblicani. Incontro al Pentagono sul tema difesa. Vertice con il senatore repubblicano Alex Wicker. E ancora: appuntamenti con think tank intellettuali vicini al GOP come Heritage Foundation, Atlantic Council e Center For New American Security.

Non solo, cena con dirigenti di Lockheed Martin Corporation, la più importante compagnia di armi del mondo, e poi incontri alla Camera dei rappresentanti americana e alcuni investitori a Wall Street.
Per finire, un incontro con Larry Kudlow alla Casa Bianca, il consigliere economico del Presidente Trump.

Incontro tra Guglielmo Picchi e Rudolph Giuliani

Il piano è chiaro: gettare le basi per un incontro privato tra Matteo Salvini e Donald Trump i prossimi 27 e 28 febbraio nel Maryland, durante la Conservative Political Action Conference (CPAC 2019) conferenza annuale dei conservatori americani.

“E’ tempo per gli Stati Uniti di stringere un nuovo rapporto privilegiato, non più con il Regno Unito, ma con l’Italia. Il Presidente USA Donald Trump chiamerà l’Italia quando vorrà parlare con l’Europa, saremo i loro alleati più vicini nell’UE” ha dichiarato Picchi a Bloomberg.

Il legame transatlantico, uno dei punti cardine della nostra politica estera dal dopoguerra, tornerà quindi ad essere osservato speciale del Governo italiano.

La corrente vicinanza, direi quasi omogeneità, di opinione tra i due leader su più temi chiave va aggiunta allo storico rapporto di collaborazione multilivello tra i due Paesi: “Il Presidente Trump e il Vice Primo Ministro Salvini la vedono allo stesso modo su immigrazione, creazione di posti di lavoro e su quanto riguarda la protezione degli interessi nazionali”.

Il viaggio di Picchi è la conferma del lavoro della Lega per creare un canale preferenziale con gli USA, “Salvini first” ?


articolo di Matteo Manera