Luca, studente alla facoltà di Educazione Professionale alla statale di Milano. Amante della politica fin dalla giovane età, consigliere comunale nel proprio comune. Ama l'arte in tutte le sue forme. Suona la chitarra in una band ska-punk e scrive poesie.

 

Ormai il 4 marzo sembra essere un lontano ricordo nelle menti degli italiani: l’incertezza, i vincitori e i vinti, le trattative, sembra che tutto sia finito nel dimenticatoio.

Ora l’Italia guidata dal governo giallo-verde è al sicuro nelle mani del nostro presidente Conte, l’instabilità sembra essere finita.

Non è finita per tutti però la campagna elettorale, come ci mostra il nostro amico Matteo Salvini. Dalla sua posizione di Ministro dell’Interno continua la sua azione fatta di slogan e hashtag, con occhio sempre attento alla scalata che la sua Lega sta facendo nei sondaggi.

 

Il conformista

Salvini in questi anni ha cambiato molte volte lo stile del suo operato, basta pensare alla sua gioventù, ormai celebre, come militante dei Comunisti Padani.

Iscritto alla Lega Nord dal 1990 e consigliere comunale a Milano all’età di 21 anni, Salvini era un assiduo frequentatore del noto centro sociale Leoncavallo di Milano. Matteo era un “un ragazzo di sinistra folgorato dal progetto dell’autonomia territoriale” scrivono Alessandro Franzi e Alessandro Madron nel libro Matteo Salvini #ilMilitante. Si, proprio quell’autonomia territoriale che spinse l’odierno ministro a denigrare, in più occasioni, gli abitanti del meridione, gli stessi che, nello scorso weekend, lo applaudivano a Pontida fieri di essere abitanti del sud e leghisti.

Il “nuovo” Matteo, difensore dei lavoratori e della Flat Tax, sembra un’ambiguità che cammina; Gaber la avrebbe chiamato “Il Conformista” (clicca qui)

 

ClandestiNo

Sicuramente però la battaglia più importante che Salvini sta combattendo è quella sul tema dell’immigrazione. Battaglia che il suo partito ha portato avanti per tutta la campagna elettorale sulla quale Matteo non ha fatto attendere molto i propri elettori prima di agire.

Azioni forti e parole durissime è questo lo scenario a cui ci stiamo, purtroppo, abituando; Salvini non sembra voler cambiare registro, la domanda che mi pongo, personalmente, è fino a che punto arriverà.

In musica si è parlato molte volte di questo argomento io vi consiglio la versione dei NoBraino del celebre brano di Manu Chao, intitolata “ClandestiNo“. (clicca qui)

 

Il censimento

L’ultimo tema caldo che ha sollevato Salvini è quello sulla popolazione di etnia rom che risiede nel nostro paese. L’idea del censimento ha causato reazioni negative all’interno del Governo; Matteo però si è mostrato, anche in questo caso, capace di smuovere le masse e di risvegliare sentimenti d’odio nascosti negli italiani.

I The Zen Circus, solamente un anno fa, avevano pubblicato una canzone intitolata “Zingara” il cui testo è risultato di un esperimento particolare ma molto significativo. (clicca qui)

 

Finalmente dopo una lunga pausa la rubrica musicale torna a farvi compagnia, ci vediamo al prossimo episodio, nel frattempo buon ascolto e saluti prosperi.