Bentrovati all’ottava tappa della rubrica musicale che, dopo la pausa estiva, torna a farvi compagnia. Forse qualcuno di voi è ancora in vacanza, altri saranno appena tornati, i più fortunati, come me, saranno immersi nelle studio per finire gli ultimi esami per questo la rubrica musicale di oggi sarà un po’ diversa dal solito.
Molti di voi aprendo questo articolo si saranno chiesti “Chi è Dutch Nazari?” o “Ma è il nome di un cantante?” ebbene si, oggi il nostro viaggio esce dai soliti standard politici e bussa alla porta del “CantautoRapper” Dutch. Questo artista si presenta al pubblico il 17 marzo 2017 con l’uscita del suo primo album Amore Povero, firmato dall’etichetta discografica Giada Mesi fondata da Dargen D’Amico artista di cui abbiamo parlato QUI.
La produzione di questo disco, affidata interamente a Sick & Simpliciter, non è per nulla scontata, anzi in ogni canzone si sentono sfumature inaspettate che rendono questo lavoro molto valido anche dal punto di vista musicale ma soprattutto che distanziano questo LP e in generale l’artista dallo scenario hip-hop italiano che ha preso una strada molto differente.
Siamo a Settembre e tutto ricomincia, quindi partiamo dal “Proemio” (ascoltalo QUA)
In senso lato la vita è una trama condita di intrecci banali
Con scenografie artificiali che fanno da sfondo a dialoghi superficiali
Tra luoghi comuni volgari e storie di comuni mortali
Che vivono come idolatri, però isolati
Come i comuni montani
Come pianeti distanti, tanto inutili quanto importanti
Tanto umili quanto arroganti a seconda di chi hanno davanti
Vocaboli ricercati messi gli uni in fila agli altri
Donano forma a pensieri scontati
Come persone stupide con vestiti eleganti
Il cuore è solo un muscolo
L’amore è un concetto vuoto, esile
La libertà d’espressione è un commento in maiuscolo sotto una foto: escile
Che Guevara è un logo in un laboratorio tessile
Dove la paga è di 20 centesimi l’ora senza tredicesime
Sta sulle mensole degli scaffali mentre tu eserciti il libero arbitrio
Scegliendo il tuo preferito tra i vari cibi industriali
E la marca dei tuoi cereali
Ma c’è chi non si perde d’animo
E vive come una conquista le imprese
Di qualche leader carismatico
Della sinistra di un altro paese
E intanto la radio trasmette canzoni d’amore scritte da autori che non amano
Fatte con un solo parametro, sperando di fare il disco di platino
E allo stesso tempo artisti indipendenti si autocensurano i sentimenti
Perché l’amore tra i vari argomenti
Non è abbastanza underground per i loro clienti
La notte ricorda ogni cosa e dà un suono diverso anche all’eco dei bassi
Al terzo piano c’è una luce in camera accesa e ti immagino lì che ripassi
Poco più avanti due giovani in auto han voluto appartarsi
E i vetri dell’auto han voluto appannarsi
Tanto che basti a dar loro un poco di privacy
E poi di nuovo mattina, è sparita la moka
Forse potresti scroccare un caffè all’inquilina del piano di sopra
Neanche sai come si chiama
Ma avete pareti di carta e conosci a memoria i versi che fa quando scopa
E la voce che fa quando canta
Prendi le mie corde vocali nelle tue mani
E fai uno strumento di me
Quando tu vieni a colmare le lacune
Come la marea col mare le lagune
Per strada mi infilo tra i passanti come le cinture
E ogni volto sul cammino qui mi parla di te
Vieni qui ad interpretare le sfumature
Di ogni verso
“Grazie ho smesso, fa lo stesso, ma tu fuma pure”
Prendi le mie corde vocali nelle tue mani
E fai uno strumento di me
Quando tu vieni a colmare le lacune
Come la marea col mare le lagune
In città ti infili tra i passanti come le cinture
E a ogni passo del tuo cammino mi trascini con te
Vieni qui ad interpretare le sfumature
Di ogni verso
“Grazie ho smesso, fa lo stesso, ma tu fuma pure”
Si chiama proprio Proemio la prima canzone dell’album d’esordio di Dutch, canzone emblema dello stile di questo artista che si colloca nell’ambiente rap ma con evidenti rimandi al cantautorato italiano di vecchia data, Dalla è uno dei suoi artisti preferiti, ma anche al nuovo cantautorato indie ambiente in cui Dutch Nazari entra di diritto. Il testo, che nella parte finale è una tenera e sincera poesia d’amore, è una critica pungente all’ambiente musicale italiano riuscendo a toccare molte tematiche con naturalezza e semplicità si parla di privacy, dell’uso dei social e della libertà di parola. Dutch riesce attraverso alcune battute a smuovere qualche critica anche alla sinistra moderna accecata dal mito del Chè e ammaliata dai leader esteri che però non riesce a smuovere l’opinione nel proprio paese. Non voglio dilungarmi troppo alla fine è ancora settembre.
Ci vediamo settimana prossima per una nuova sosta del nostro viaggio intanto ascoltatevi un po’ di sano rap italiano.