Luca, studente alla facoltà di Educazione Professionale alla statale di Milano. Amante della politica fin dalla giovane età, consigliere comunale nel proprio comune. Ama l'arte in tutte le sue forme. Suona la chitarra in una band ska-punk e scrive poesie.

Siamo arrivati ormai alla chiusura del 2017 e anche noi della Rubrica Musicale siamo chiamati a tirare le somme di quest’anno. Come sapete questa rubrica, nata a maggio, cerca di analizzare il rapporto tra musica e politica offrendo, ogni settimana, nuovi spunti di riflessione. A guidarvi in questo viaggio hanno contribuito due giovani autori Marco Meniconi Luca Cattaneo.

Passiamo ora al motivo per cui siamo qui:

Qual è il miglior album del 2017, quelli attesi:

Marco: 

Fast Animals and Slow Kids – Forse non è la Felicità 

Probabilmente l’album che attendevo dell’anno che sta terminando, non una sorpresa ma una consolidazione; al loro quinto album (considerando anche un EP) la band perugina ormai si è affermata completamente nel panorama indie italiano. Le premesse per un grande disco c’erano tutte dopo la pubblicazione di “Annabelle” nel dicembre del 2016.
Rispetto ai precedenti album abbiamo sempre le stesse chitarre e percussioni pronte a sfondare ogni cosa ma stavolta abbiamo un lavoro forse più “sincero” e “intimo” con i “Fask” che cercano di farci vivere la loro crescita frutto delle loro “esperienze personali” tramite i brani del disco. (Ascoltatelo QUI

Luca: 

Brunori Sas – A Casa Tutto Bene

Brunori è stato l’artista con cui abbiamo aperto questa rubrica e sinceramente trovo difficile pensare a qualcuno al suo livello sul panorama italiano. “A casa tutto bene” è un album maturo, che ho mangiato a ripetizione da gennaio ad oggi, senza mai stancarmi.  Ho capito la qualità di questo disco scoprendo e riscoprendo, ad ogni ascolto, sfumature differenti di molte canzoni.

Brunori ce l’ha fatta, ma lo sapevamo già. (Ascoltatelo QUI )

Marco:

Fabri Fibra – Fenomeno
Fabri Fibra è tornato e lo fa sapere in grande stile con un disco che soddisfa le aspettative. “Fenomeno” è un album personale, introspettivo e quindi autobiografico, un viaggio dentro tutta la carriera vissuta, dai problemi legati alla famiglia fino alla sua vita da artista e la fama conseguita. Da “Pamplona” (in collaborazione coi Thegiornalisti) a “Stavo pensando a te”, forse i brani che hanno più raggiunto il pubblico; il primo ha diviso per i toni cinici, rischiando di diventare una qualsiasi hit estiva. Il secondo ha conquistato tutti passando più volte nelle radio italiane. Oltre a questi due brani troviamo “Nessun aiuto” e “Ringrazio” dove l’ascoltatore vive quasi in prima persona la difficile situazione familiare del rapper marchigiano.  (Ascoltatelo QUI)

Qual è il miglior album del 2017, quelli scoperti

Luca:

Giorgio Poi – Fa niente

Vi svelo il mio punto debole: Giorgio Poi. Mi sono innamorato del suo timbro vocale e delle sue sonorità al primo ascolto e quest’album è un concentrato di queste sue caratteristiche. Questo artista rappresenta la scena indie alla perfezione, non è ancora “famoso”, ha uno stile unico, testi complicati, ha l’aspetto un po’ da sfigato ma soprattutto tiene il cappellino nei video.

A me piace un casino. (Ascoltatelo QUI)

 

Marco: 

Management del dolore post operatorio – Un incubo stupendo
Uscito a Marzo del 2017, l’album è stato anticipato dai singoli “Naufragando”, “Un incubo stupendo” e “Il vento” usciti con cadenza quasi mensile prima della pubblicazione ufficiale. Un turbinio di emozioni in crescita da brano a brano dal quasi “diabetico” “Naufragando” al più ironico e cinico “Visto che te ne vai”. E’ un disco che può piacere o meno in quanto si discosta dai precedenti lavori ovvero “I love you”, “McMao” e “Auff!”;

Questo album piace molto più agli ascoltatori occasionali, “figli” dell’attuale andamento indie più commerciale, rispetto ai fan di vecchia data legati allo stile più “grezzo” dei vecchi lavori. (Ascoltatelo QUI)

Luca: 

Carl Brave x Franco 126 – Polaroid

Ebbene si questo duo romano mi ha conquistato, in una maniera inaspettata e incomprensibile. Trovo difficilmente delle parole per descrivervi lo stile e il lavoro di questi ragazzi che, nonostante la loro forma ancora “grezza”, sputano talento in ogni canzone. Questo è veramente l’album che non mi sarei mai aspettato e che invece è arrivato a riempire il mio 2017, fatevi un favore, ascoltatelo QUI

Lo staff della Rubrica Musicale vi augura un prospero 2018 pieno di buona musica e tanta vita! A presto.