Dopo che alle ultime elezioni politiche hanno conquistato 262 seggi su 650 anche in Italia si è tornato a parlare di Labour Party. Ma chi sono i laburisti ed in cosa credono?
Il 26 e 27 febbraio 1900 a Londra si riunisce un comitato che ha l’intento di esaminare la rappresentazione politica dei lavoratori e dei loro diritti all’interno della Camera dei Comuni. Questo comitato sosteneva che il partito dei Liberal (partito di maggioranza di schieramento centrista) non rappresentasse più i lavoratori, optando quindi per la creazione del Labour Representation Committee, non un vero e proprio partito, bensì un organizzazione il cui scopo era incrementare il numero di parlamentari socialisti alla Camera dei Comuni. Alle politiche del 1900 i laburisti eleggono due membri al parlamento, tra cui Keir Hardie che diventerà il suo primo leader.
I laburisti ottengono 191 seggi alle elezioni politiche del 1923 e nel 1924 Ramsey MacDonald forma un governo di minoranza che durerà solo nove mesi e porterà alle elezioni politiche del 1924 in cui i conservatori riconquistano la maggioranza (421 seggi su 615).
Nel 1929 MacDonald forma un altro governo di minoranza che, in piena crisi finanziaria, non raggiunge gli scopi che si era prefissato. Le differenti visioni all’interno del Governo su come risolvere la crisi lo porteranno alla sua caduta. MacDonald però non si dimette e opta per la creazione di un governo di unità nazionale insieme agli altri due partiti maggiori, Conservatori e Liberal. Il partito laburista vede il governo di MacDonald come un tradimento ai suoi valori fondanti, MacDonald viene quindi espulso. Alle successive elezioni del 1931 i laburisti conquistano solo 52 seggi, uno dei peggiori risultati di sempre. Nel 1935 Clement Attlee viene eletto leader. Con l’avvicinarsi della guerra i laburisti si allontano dalla loro politica pacifista ed iniziano a sostenere un riarmo. Nel 1940 Winston Churchill viene nominato Primo Ministro e chiede ai laburisti di entrare a far parte del suo Governo, per tutta la seconda guerra mondiale si avrà quindi un Governo di unità nazionale.
Alla fine del conflitto, nel 1945, Winston Churchill decide di indire elezioni anticipate. I laburisti si propongono di sconfiggere i cinque grandi mali del Paese: miseria, squallore, malattie, ignoranza e disoccupazione. Con questo programma vincono per la prima volta nella storia una maggioranza ai Comuni, 393 seggi su 640. Durante i sei anni di Governo Attlee i laburisti portano a compimento tutti i punti del loro manifesto tra cui la nazionalizzazione di servizi come il carbone, l’elettricità e l’acqua. Viene inoltre istituito un welfare state anche attraverso la creazione, nel 1948, del NHS, il Servizio Sanitario Nazionale. Alle elezioni del 1950 la maggioranza laburista viene ridotta a soli 5 seggi a ottobre quindi Attlee si dimette e vengono indette elezioni anticipate che si terranno l’anno successivo. A queste elezioni i laburisti ottengono la percentuale di voti più alta della storia, 48.8, ma ottengono solo 295 seggi contro i 321 dei Conservatori che danno quindi vita al secondo Governo Churchill.
Alle elezioni del 1964 i laburisti riottengono la maggioranza e Harold Wilson diventa Primo Ministro. I dieci anni di Governo Wilson sono un periodo di liberalismo sociale in cui molte pratiche taboo come divorzio, omosessualità e aborto vengono legalizzate. Il governo Wilson abolisce inoltre la pena di morte. Questo Governo non riesce però a portare in atto le sue politiche in campo economico e non riesce a svalutare la sterlina. Alle successive elezioni del 1966 i laburisti aumentano la maggioranza fino a 97 seggi. In seguito alle elezioni il Governo nazionalizza le aziende metallurgiche e rafforza l’istruzione pubblica.
I laburisti perdono le elezioni del 1970 da cui escono vincitori i Conservatori con Ted Heath. Wilson viene rieletto Primo Ministro alle elezioni politiche del febbraio 1974, deve però guidare un Governo di minoranza, e indice così nuove elezioni per l’ottobre dello stesso anno, che conducono i laburisti ad avere una maggioranza di 4 seggi. Nel 1976 Wilson si dimette e gli succede James Callaghan. Sotto il Governo Callaghan cresce l’inflazione e viene posto un tetto agli stipendi di molte categorie di lavoratori. Inizia quindi un lungo periodo di scioperi che porta all’ “inverno del malcontento” in cui i rifiuti non vengono raccolti ed i cadaveri non vengono seppelliti a causa dell’assenza di lavoratori non scioperanti.
Nel 1979 i laburisti vengono sconfitti e Margareth Thatcher diventa Primo Ministro. Dopo queste elezioni tra i laburisti avviene una spaccatura, nel 1981 alcuni parlamentari laburisti formano il Partito Social Democratico. Sotto la guida di John Smith il partito decide di abbandonare alcuni suoi punti cardine come una tassazione più elevata e la nazionalizzazione di servizi essenziali.
Dopo la morte di Smith nel 1994 Tony Blair viene eletto leader del partito. Tony Blair propone al partito un nuovo programma: “New Labour, New Life for Britain” che vuole riformare cinque aspetti della vita del paese: istruzione, crimine, sanità, lavoro e stabilità economica. Alle elezioni del 1997 Blair conquista 418 seggi ed una maggioranza di 179 deputati, il miglior risultato dei laburisti in tutta la loro storia. Il Governo di Tony Blair introdusse un salario minimo nazionale, creò un milione di posti di lavoro e investì sostanzialmente nel NHS. Tony Blair verrà rieletto Primo Ministro altre due volte. Nel 2007 Blair si dimette da leader del partito e da Primo Ministro, gli succede Gordon Brown. Dopo la sconfitta alle elezioni del 2010, Gordon Brown si dimette e Ed Miliband viene eletto leader del partito.
Alle elezioni del 2015 i laburisti ottengono il peggior risultato degli ultimi 30 anni, Miliband si dimette. Jeremy Corbyn, dell’ala più a sinistra del partito, viene eletto leader con il supporto però di solo 16 parlamentari laburisti. Nel 2016 una mozione di sfiducia nei confronti di Corbyn viene votata da 142 parlamentari laburisti, si tiene quindi una nuova elezione che vede Corbyn rieletto. Alle elezioni politiche del 2017 il partito laburista guadagna 30 seggi in più rispetto alle elezioni precedenti e raggiunge il 40% dei voti, il miglior risultato dal 2001, ne abbiamo parlato qua.