Studente di Pieve di Cadore. Appassionato di politica da sempre, da un paio d'anni mi sono interessato anche a quella britannica, i libri e la cultura anglosassone sono la mia passione.

Il Governo in carica del Regno Unito è il Governo conservatore di Theresa May, che si è formato dopo le dimissioni di David Cameron nel 2016. Ma chi sono i Conservatori e qual è la loro storia?

Il partito dei Conservatori nasce agli inizi del 1800 quando una parte degli elettori e dei parlamentari del partito Whig, il partito liberale di maggioranza, si riunisce attorno all’ex Primo Ministro William Pitt il Giovane. Alla morte di Pitt, il nuovo partito prende il nome di Tory. Sotto la guida del Duca di Wellington viene abolita la legge che vieta ai Cattolici di essere eletti al Parlamento ed il sistema elettorale viene riformato, quest’ultima legge porta a divisioni interne al partito che minano la sua stabilità. Nel 1832 al Duca di Wellington succede Robert Peel che nel 1834 pubblica il Manifesto di Tamworth che detta le linee base del conservatorismo. Nello stesso anno Peel diventa Primo Ministro. Peel propone di abolire la “Corn Law” una legge che tassa maggiormente le imprese che importano grano dall’estero, su questa proposta il partito si divide. Si creano due correnti: quella che sostiene Peel e una corrente protezionista guidata da Benjamin Disraeli, contraria all’abolizione della legge, la legge viene però abolita e la corrente di Disraeli, insieme al partito Whig, fa dimettere Peel. Dopo la morte di Peel nel 1850 i suoi sostenitori lasciano il partito, e, insieme a Whigs e Radicali, formano il Partito Liberale.

I Tories escono nettamente ridimensionati dalle dimissioni di Peel e non raggiungono una maggioranza parlamentare fino al 1874. Dopo che il partito Liberale si divide sulla questione nord-irlandese, i conservatori formano un Governo con i parlamentari unionisti Liberali; questa coalizione durerà fino al 1912 quando i Liberali si uniscono ai Conservatori per formare il partito Conservatore ed Unionista. Per tutto il periodo tra la prima e la seconda guerra mondiale i conservatori prendono parte ad un Governo di unità nazionale con tutte le forze politiche che dal 1940 verrà guidato da Winston Churchill.

Alle elezioni del 1940 i laburisti conquistano 393 seggi riducendo i conservatori ad avere solo 197 seggi. Dopo la sonora sconfitta il partito si “rinnova” e pubblica l’Industrial Charter, un programma per il Regno Unito del dopo guerra. In questo programma i conservatori danno più importanza alle libertà individuali e prevedono una presenza maggiore dello stato nell’economia e nei servizi pubblici. Questo programma porterà al periodo del consenso del dopo guerra in cui i conservatori saranno il primo partito a vincere tre elezioni consecutive (1951, 1955 e 1959). Negli anni 60 e 70 la posizione del paese all’interno della Comunità Europea diventa un tema di discussione tra i membri, ma, sotto il Governo Heath (1970-74) il Regno Unito entra a far parte della Comunità Europea, scelta che ancora oggi divide il partito.

Negli anni ’70 il Regno Unito viene travolto da una grave crisi economica: inflazione a livelli record, tasse altissime ed una spesa pubblica altissima. Nel contempo il paese è scosso da innumerevoli scioperi. È in queste condizioni che nel 1979 Margareth Thatcher vince le elezioni, con una maggioranza di 43 seggi, e diventa Primo Ministro. La Thatcher attua riforme economiche controverse che però portano l’inflazione dal 29 al 3% in 4 anni. I dati economici e l’incertezza dei laburisti sulla guerra delle Falklands portano la Thatcher a vincere le successive due elezioni, con 144 e 104 seggi di maggioranza. Soprattutto nel secondo e terzo Governo Thatcher vengono privatizzate numerose aziende statali: telefonia, gas, bus, British Airways e Austin Rover (automobili). Nel 1985 la Thatcher porta a termine le trattative che riducono il contributo che il Regno Unito versa per il budget dell’UE. Nel 1989 il Governo Thatcher introduce la Community Charge una tassa fissa (flat tax) per finanziare le autonomie locali. Questa tassa, che colpisce soprattutto le classi più povere, viene malvista dal partito che crede che la Thatcher non potrebbe vincere le imminenti elezioni del 1992. Nel 1990, su richiesta di Michael Heseltine, si tiene l’elezione del leader del partito. Dopo aver vinto il primo turno la Thatcher capisce che però non può vincere, si ritira quindi dall’elezione del leader e si dimette da Primo Ministro.

Alla Thatcher succede John Major. Il Governo Major viene travolto da numerosi scandali riguardanti i collaboratori più stretti di Major. Gli scandali e la divisione del partito sulla questione UE portano alla sconfitta alle elezioni del 1997. A Major succedono William Hague, Iain Duncan Smith e Michael Howard che però non riescono a portare successo al partito che viene sconfitto anche alle elezioni del 2001 e del 2005.

Dall’elezione del leader del 2005 esce vincitore David Cameron. Cameron vuole portare il partito in una nuova era, di novità e modernizzazione. Nonostante il programma di Cameron i Conservatori non vincono le elezioni del 2010 che però finiscono in un “hung parliament”, senza una maggioranza. David Cameron raggiungere un accordo con i Liberal Democratici con cui i conservatori formano una coalizione di Governo: Cameron diventa Primo Ministro. Sotto il governo Cameron l’economia ritorna a crescere e si diminuisce la spesa pubblica, vengono inoltre approvati i matrimoni tra coppie dello stesso sesso. Queste misure portano ad una vittoria alle elezioni 2015 in cui i conservatori riprendono la maggioranza dopo 23 anni. Come promesso nel manifesto elettorale il 23 giugno 2016 si tiene un referendum sulla posizione del Regno Unito all’interno dell’Unione Europea, vincono i contrari a rimanere nell’Unione, con il 52%. Cameron, che sosteneva l’opzione del Remain, si dimette a seguito del referendum.

Theresa May viene scelta come leader del partito e diventa Primo Ministro. Il 30 marzo 2017 vengono ufficialmente avviate le trattative per lasciare l’UE. Nel 2017 la May indice elezioni anticipate per “rafforzare il suo mandato”, le elezioni non vanno però come sperato e la May perde la sua maggioranza. Per rimanere Primo Ministro la May fa un accordo di fiducia e supporto con il partito unionista nord-irlandese DUP, che le permette quindi di mantenere la posizione di Primo Ministro.