Studente di Pieve di Cadore. Appassionato di politica da sempre, da un paio d'anni mi sono interessato anche a quella britannica, i libri e la cultura anglosassone sono la mia passione.

A seguito del voto sulla Brexit, la Scozia ha iniziato il processo per richiedere un referendum sull’indipendenza del paese dal Regno Unito, molti cittadini hanno inoltre avanzato la stessa proposta in Galles ed alcuni chiedono l’unificazione della Repubblica d’Irlanda e dell’Irlanda del Nord.
Ma che in modo sono organizzate le nazioni che costituiscono il Regno Unito e che poteri hanno?
E’ sotto il governo laburista di Tony Blair che vengono creati un Parlamento ed un esecutivo in Scozia, Galles ed Irlanda del Nord.Con la devolution, decentramento amministrativo, viene inoltre trasferito il potere legislativo su determinate materie ai parlamenti delle tre nazioni.

SCOZIA

Con l’Act of Union nel 1707 il Parlamento scozzese viene abolito, il Regno di Scozia ed il Regno d’Inghilterra si uniscono per formare il Regno di Gran Bretagna ed il potere legislativo del nuovo Regno passa al Parlamento di Londra, con sede a Westminster.

Nonostante questa unione, la Scozia continuava a differire dal Regno d’Inghilterra per il sistema legale (sistema misto common e civil law in Scozia, common law in Inghilterra) e manteneva la sua chiesa che non aveva alcun legame con quella inglese. Nel 1885 viene creata la posizione di Ministro per la Scozia e al paese ritorna il potere legislativo su materie essenziali per lo sviluppo del paese (agricoltura, educazione, salute ecc.).

Nel 1934 viene fondato l’SNP, Scottish National Party, il cui unico obbiettivo era quello di portare la Scozia ad essere una nazione indipendente. Nel 1974 l’SNP vince 11 seggi alle elezioni politiche e, grazie anche al supporto di alcuni parlamentari conservatori, nel 1979 si tiene un referendum per creare un’assemblea legislativa scozzese: il SI vince con il 52% dei consensi ma il referendum non è valido in quanto non viene raggiunto il quorum del 40% degli elettori.
Con gli anni ’80 ed i governi conservatori la questione scozzese passa in secondo piano.
Nel 1997 Tony Blair viene eletto Primo Ministro del Regno unito e lo stesso anno si tiene un referendum per l’istituzione di un Parlamento e di un Governo scozzese, i favorevoli sono il 75%, il Parlamento e l’esecutivo scozzese nascono nel 1999.

Il Parlamento scozzese detiene il potere legislativo in materia di trasporti, sviluppo economico, turismo, sistema legale, educazione, agricoltura e ambiente, sanità, sport e arte.
Grazie alla sua maggioranza nel Parlamento scozzese nel 2012 l’SNP fa approvare una legge che richiede al Governo di Londra un referendum sull’indipendenza del paese, il 18 settembre 2014 le urne si esprimono così: contrari 55%, favorevoli 45%, preservando la Scozia come nazione costituente del Regno Unito.
Ma il desiderio di secessione non è sopito a lungo, infatti a seguito del voto sulla Brexit, il Parlamento scozzese approva un nuovo decreto con il quale si richiede al Governo centrale un nuovo referendum sull’indipendenza; basandosi sul risultato elettorale che vede la Scozia esprimersi largamente a favore del Remain. Alle elezioni politiche del 2017 l’SNP perde 20 dei 56 seggi che aveva guadagnato alle elezioni precedenti.

IRLANDA

Nel 1921 l’Irlanda viene divisa in Irlanda del Nord, che entra a far parte del Regno Unito, e Stato Libero d’Irlanda. All’Irlanda del Nord viene concesso l’auto-governo, sotto quest’ultimo i cittadini cattolici (che erano la minoranza) iniziano a sentirsi discriminati, negli anni ’60 quindi il Primo Ministro nord-irlandese Terence O’Neill tentò di riformare il sistema di auto-governo ma trovò una dura opposizione dei protestanti. L’esercito britannico viene quindi mandato nella provincia di Ulster per proteggere i nazionalisti. Domenica 30 gennaio 1972 (data ricordata come Bloody Sunday, domenica di sangue) dei militari britannici uccidono nella città di Derry nell’Ulster 14 civili disarmati. In seguito al bloody Sunday i nazionalisti si ribellano all’esercito britannico ed il governo unionista rifiuta di cedere alcuni poteri al Governo di Londra, il parlamento nordirlandese viene quindi abolito e il Governo britannico riprende il controllo dell’Irlanda del Nord. Nei venticinque anni successivi al bloody Sunday si susseguono una serie di omicidi e di attentati in Irlanda del Nord che portano a sfiorare la guerra civile. Nel 1998 i leader dei maggiori partiti ed i capi di Governo della Repubblica d’Irlanda, del Regno Unito e dell’Irlanda del Nord firmano l’accordo del Venerdì Santo (Good Friday Agreement) con il quale vengono rinstaurati il Parlamento ed il governo nordirlandese, la pace torna quindi in Irlanda del Nord.